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Laser vascolare, a cosa serve

Il tema di oggi è il laser vascolare, una procedura che consente di rimuovere teleangectasie, angiomi, capillari, malformazioni vascolari e lesioni venose nel corpo, nel volto e negli arti inferiori. 

Nell'articolo di oggi di Antonio Napoletano affronteremo questa tecnica spiegando come e per quali motivi esistono.

 

Perché viene solitamente eseguito il laser vascolare

Il laser vascolare è un'energia luminosa assorbita dal sangue nei capillari e nelle vene. Riscalda la parete del vaso e ne provoca la chiusura, senza danneggiare la pelle in superficie.

Le patologie di qui sopra sono condizioni che possono presentarsi in chiunque indipendentemente dalla sua età, dall'etnia e dal fototipo. Generalmente colpiscono moltissime persone.

Tutte le condizioni per cui questa terapia è indicata, comunque, sono:

  • Teleangectasie del volto;
  • Teleangectasie degli arti inferiori;
  • Couperose;
  • Rosacea;
  • Malformazioni vascolari;
  • Cicatrici ipertrofiche;

 

Ma cos'è, in breve, il laser cardiovascolare

Il primo passaggio del trattamento è individuare le vene da trattare quando il paziente si trova ancora in posizione eretta. Dapprima la terapia inciderà per le vene più profonde e in seguito sui capillari superficiali. 

A questo punto si passerà al laser vero e proprio che emetterà degli spot luminosi che attraverseranno la cute, senza però danneggiarla, assorbendo il sangue dei capillari e provocando una chiusura del vaso, che verrà spontaneamente riassorbito dal corpo nel giro di qualche settimana.

Durante le sedute si potrebbe avvertire un dolore puntorio transitorio, ma lo si può ridurre grazie ad un gel freddo o tramite un dispositivo che genera aria fredda.  

Generalmente ogni seduta dura circa dai 10 ai 20 minuti a sessione in base alla tipologia e all’estensione della condizione da trattare. Anche il numero di sedute potrebbe variare a seconda del caso e queste devono essere eseguite ogni 40-50 giorni.

 

Cosa fare prima di sottoporsi alla terapia laser vascolare

Non bisogna sottoporsi ai raggi solari perché il laser vascolare, su pelle abbronzata, potrebbe provocare effetti collaterali. 

Inoltre è consigliabile:

  • Non eseguire trattamenti esfolianti;
  • Non utilizzare creme abbronzanti o prodotti che contendono acidi o sostanze fotosensibili

 

Per saperne di più, rivolgerti a qualcuno di esperto per questa pratica e tutte le altre informazioni chiamaci senza esitazioni

Come rimuovere un tatuaggio

Può capitare di pentirsi di un tatuaggio fatto in giovane età o che non ha più il significato di un tempo. Ma come fare in questi casi?

Per rimuovere un tatuaggio, generalmente si opta per trattamenti laser specifici per questi casi.

In questo articolo, parliamo di come rimuovere i tatuaggi grazie ai trattamenti laser, sicuri ed efficaci.

Rimozione dei tatuaggi, le nuove tecnologie

In passato, per rimuovere un tatuaggio indesiderato si utilizzava il metodo chirurgico, che prevedeva l’asportazione del tatuaggio dalla pelle. Questo tipo di trattamento era piuttosto invasivo e lasciava una cicatrice evidente.
Ad oggi si sfruttano tecnologie in grado di rimuovere completamente i tatuaggi senza lasciare traccia sulla nostra pelle, se non una leggera discromia.

Questo processo può spaventare per il dolore e la durata delle sedute, ma in realtà si tratta di una sensazione analoga a quella che si prova quando viene effettuato il tatuaggio. È inoltre un’operazione rapida, facile da sopportare.  

Rimuovere un tatuaggio grazie alle sedute laser

Per rimuovere un tatuaggio attraverso il laser, si ricorre alla tecnologia Q-Switched.  Questo tipo di laser riesce a erogare un impulso molto potente in brevissimo tempo. L'impulso laser viene erogato in pochi miliardesimi di secondo. Si tratta di una grande onda di energia che frattura i pigmenti di cui il tatuaggio è costituito, rimuovendolo, o rendendolo "eliminabile" dal nostro organismo.

Sfruttare questa tecnologia per rimuovere un tatuaggio richiede diverse sedute. Il numero varia chiaramente da diversi fattori, sia dalla pelle e dalla risposta del paziente, ma anche dal colore e dalle dimensioni del tatuaggio.

Il risultato è ottimo e permetterà di rimuovere completamente il disegno dalla pelle. Il laser agisce solo sul pigmento dei tatuaggi, lasciando la pelle com’era prima del disegno. Nel peggiore dei casi, la pelle presenterà una leggera discromia. Essendo la pelle di ogni paziente diversa, potrebbe restare un alone. Il risultato finale, in questo caso, non è prevedibile e dipende da molti aspetti.  

Per maggiori informazioni e indicazioni su come rimuovere un tatuaggio, contatta il mio centro. Riceverai tutte le informazioni necessarie. 

Cosa sono i trattamenti PRP e come si effettuano?

 PRP è un acronimo che significa Plasma Ricco di Piastrine. I trattamenti di questo tipo riguardano diversi ambiti.

I trattamenti PRP, infatti, sono applicati in ortopedia, in medicina e in chirurgia plastica per stimolare e facilitare i processi di rigenerazione tissutale.

In questo articolo, il Dottor Antonio Napoletano ci parla di questo tipo di trattamenti, focalizzandosi sulla procedura che riguarda i capelli.

Conoscere il PRP

I trattamenti PRP sono preparati di derivazione ematica che si caratterizzano per un’alta concentrazione di piastrine e fattori di crescita, utili al nostro organismo per i processi di biostimolazione e riparazione. Questa condizione può essere ottenuta grazie a un processo chiamato ultracentrifugazione.

Infatti, una volta attivate le piastrine, queste rilasciano i fattori di crescita, o growth factors, in modo da avviare i processi di riparazione tissutale.

 

Trattamenti PRP per la crescita dei capelli

La PRP è una tecnica utilizzata in medicina rigenerativa o in dermatologia, ma anche nell’ambito della chirurgia estetica. Viene infatti consigliato dai professionisti del settore come potenziatore delle procedure come il Lipofilling, la biorivitalizzazione e per alleviare gli inestetismi legati all’età.

Questo tipo di trattamento viene anche applicato per trattare l’alopecia androgenetica, meglio nota come calvizie. Questo disturbo comporta una progressiva perdita dei capelli e può essere dovuta a genetica o altri fattori, come stress e inquinamento. Grazie ai trattamenti PRP, si agisce andando a prevenire il disturbo attraverso l’eliminazione degli stimoli infiammatori locali, responsabili della miniaturizzazione. I trattamenti PRP migliorano, inoltre, la qualità dei capelli, favorendo la fase anagen di accrescimento e contribuendo a rendere più spesso il diametro del capello, con relativo effetto di infoltimento.

Si stimola, quindi, l’attività dei follicoli piliferi, promuovendo la proliferazione di nuovi vasi sanguigni che portano maggiori nutrienti e ossigeno ai capelli presenti. Si tratta per lo più quindi di un’azione preventiva, che può andare a stimolare la crescita dei capelli in soggetti predisposti o agli inizi di alopecia.

È bene, comunque, sottolineare che tali effetti relativi alla crescita dei capelli avviene in una piccola percentuale dei pazienti

Altre applicazioni

In medicina estetica, i trattamenti PRP sono utilizzati per il trattamento dei tessuti cutanei e sottocutanei, volti a migliorare l’aspetto delle aree trattate. Vengono utilizzati molto sul viso, in aree come guance, zona oculare, pieghe cutanee, collo.

I trattamenti durano circa 30 minuti e non presentano rischi per il paziente, né effetti collaterali, seppur ci si rivolga a centri certificati, che operano in modo sicuro.

Per conoscere di più sui trattamenti PRP contatta il Dottor Antonio Napoletano.

Blefaroplastica non chirurgica, come funziona

La blefaroplastica non chirurgica è uno speciale trattamento usato nella medicina estetica per correggere il difetto della palpebra calante.

Col passare dell’età, infatti, il tessuto superiore al nostro occhio potrebbe rilassarsi troppo e cedere. Per porvi rimedio, senza ricorrere a tecniche chirurgiche che spesso spaventano i vari pazienti, è stata quindi ideata questa tecnica.

Oggi, nell'articolo presentato dal Dr Napoletano la vedremo e vedremo come funziona nello specifico e come sistema le nostre palpebre cadenti.

 

Come interviene sulla nostra palpebra la blefaroplastica non chirurgica

La rimozione della cute in eccesso della palpebra superiore non si realizza tramite un bisturi ma attraverso l’utilizzo di uno strumento particolare chiamato plexer. Questo strumento fa in modo che i tessuti trattati “sublimano”, ovvero effettuano il passaggio diretto dallo stato solido a quello gassoso o aeriforme, senza trasmettere eccessive quantità di calore ai tessuti circostanti evitando così eventuali danni. Di base il plexer utilizza il principio della ionizzazione dei gas contenuti nell’aria formando un piccolo arco elettrico con il quale si ottiene una “evaporazione” superficiale e circoscritta delle zone dermiche ed epidermiche interessate. 

Si tratta di una tecnica non ablativa in quanto si effettua senza incidere, senza asportare cute in eccesso, senza rimuovere grasso e senza modificare il muscolo orbicolare.

 

Come funziona la seduta

All’inizio della seduta viene applicata una crema anestetica e fatta agire per circa 45 min. Solo una volta che avrà fatto effetto si passerà all'uso del plexer, che agirà a livello del tessuto palpebrale in eccesso, facendo dei piccoli spot, di circa 500 micron, distanziati tra di loro, con conseguente sublimazione di aree puntiformi di pelle.

Durante la seduta al paziente viene chiesto ad aprire e chiudere gli occhi in modo da ottimizzare il risultato estetico.

Se lo si desidera è anche possibile trattare la cute attigua sotto la coda del sopracciglio in modo da aumentare l’apertura dello sguardo.

 

Cosa si ottiene con la blefaroplastica non chirurgica

L’effetto di retrazione palpebrale si apprezza immediatamente. Il risultato ottenuto poi si manterrà nel tempo, mesi o anni in base allo stile di vita del paziente.

Inoltre, il paziente può tranquillamente riprendere la sua attività lavorativa. Se però si vogliono evitare gonfiori e disagi, e per ottimizzare il risultato, si consiglia di suddividere il trattamento in due o quattro sedute in base alla gravità.

 

Per ulteriori informazioni riguardo il trattamento o per prenotare una visita, contatta il nostro centro. Saremo a tua disposizione

L'intervento di blefaroplastica, quando effettuarlo?

Per eliminare borse adipose sopra e sotto agli occhi, attenuare le rughe e rendere lo sguardo meno appesantito, si può ricorrere alla chirurgia estetica.

La blefaroplastica è una procedura di chirurgia plastica atta alla ricostruzione o alla correzione delle palpebre, che può facilitare la vista e affaticare meno l'occhio.

Oggi insieme a Dr Napoletano parleremo dell'intervento di blefaroplastica, ma che cos'è quest'operazione e quando è necessaria?

Quando è necessaria?

La blefaroplastica è utile per combattere o attenuare diverse condizioni a cui può essere soggetta l'area dell’occhio. Alcune sono prettamente estetiche, ma esistono anche motivazioni legate a condizioni mediche.

Per esempio, la blefaroplastica può essere impiegata per correggere:

  • borse agli occhi, dovute ad accumulo adiposo peri-orbitale
  • la forma cadente delle palpebre, che conferisce uno sguardo triste e stanco
  • eccesso cutaneo sopra gli occhi che copre la piega palpebrale
  • occhiaie e depressione cutanea peri-orbitale
  • zampe di gallina e rilassamento cutaneo
  • rigonfiamenti palpebrali che spesso sono causa di piccoli e fastidiosi disturbi, come arrossamenti, lacrimazione o restringimento del campo visivo

In generale quest'area si tratta di una zona che, normalmente, tende a subire fortemente il passaggio del tempo. Inoltre, la pelle qui è molto delicata e sottile e subisce le maggiori modifiche

Come si effettua l’intervento

L’intervento può essere praticato sulla palpebra superiore, inferiore o su entrambe. In questo caso si parla di blefaroplastica completa.

Le incisioni vengono realizzate a livello della piega palpebrale per la palpebra superiore, mentre per quella inferiore vengono fatte a pochi millimetri dal margine delle ciglia.

Questo tipo di intervento viene svolto in anestesia locale, accompagnato da una sedazione endovena.

Il medico si occupa di separare il tessuto cutaneo da quello adiposo e da quello muscolare, eliminando le porzioni in eccesso, come può capitare nel caso di borse sotto gli occhi.

A fine intervento, le cicatrici saranno minime, grazie alla tecnica di sutura utilizzata dal chirurgo. Inoltre, grazie alle naturali pieghe della pelle, sarà molto difficile individuare le cicatrici.

Contatta il nostro centro per avere maggiori informazioni e saperne di più su questa tecnica

Botox, un trattamento sicuro contro l invecchiamento

Quando si parla di botox ci si riferisce a un farmaco molto efficace, usato in medicina estetica con il fine di migliorare l’aspetto delle rughe della fronte, del contorno occhi e quelle alla radice del naso.

 

In questo articolo, il Dr Napoletano ci racconta come utilizziamo il botox nel campo della medicina estetica.

Botox in medicina estetica, un alleato contro i segni del tempo

Il botox è molto utilizzato in diversi campi della medicina, come per curare il torcicollo spasdico o la cefalea tensiva.

Quando si utilizza in medicina estetica, è importante precisare che vengono utilizzate dosi minime rispetto all’uso che viene fatto negli altri campi. Il trattamento risulta molto efficace e ha una durata di circa 4/6 mesi. Gli effetti hanno una durata che può variare da un paziente all’altro, in base alla forza e allo spessore dei muscoli.
Grazie a questo trattamento,
è possibile ridurre al minimo i solchi e le rughe di espressione. Si tratta di un processo che non deve essere fatto in grandi quantità, ma attraverso piccole iniezioni.

La tossina botulinica, infatti, agirà riducendo temporaneamente la contrazione dei muscoli facciali, lasciando la pelle liscia e tonica. L’uso del botox aiuta a ridurre le rughe esistenti e a prevenire la progressione di eventuali rughe future.

 

Come si può essere certi dei risultati del trattamento

Il botox necessita di costanza, per abituare i muscoli all’effetto del trattamento. Infatti, solo se ripetuto con le giuste tempistiche, permetterà di ottenere risultati sempre migliori

In ogni caso esistono dei tempi e delle modalità consigliate per essere sicuri di realizzare un processo non troppo invasivo e pericoloso. Si consiglia di non effettuare il trattamento prima che siano passati 4 mesi da quello precedente.

Non ci sono, poi, limiti particolari su chi possa accedere o meno al trattamento, in quanto si tratta di un trattamento sicuro, che deve essere effettuato da un medico chirurgo, esperto in medicina estetica, che valuterà le singole situazioni.

Il botox, infatti, è uno dei trattamenti di medicina estetica tra i più effettuati, in grado di ridurre o, in qualche caso, eliminare le rughe. Può essere effettuato anche per prevenire la comparsa di rughe. Per questo, molto spesso ci si sottopone anche in età giovane.

Non deve essere effettuato, però, su donne in gravidanza o che stanno allattando.

Per effettuare questo trattamento in sicurezza e avere risposte chiare riguardo il trattamento di botox, contattami.

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